103x160 cm. Olio su tela. 2001
Il pianeta Giò è anche luogo di espressione di aspetti chiaroscurali non consentiti dalla quiete monocorde dell’elevato pianeta Artù, ove le ostilità sono assenti. Tra questi (disvalori) oltre alla guerra v’è il terrorismo, che coinvolge solo entità di bassa evoluzione, quali taluni elementi della natura, gli animali (moderatamente) e le piante. Il quadro intende illustrare tali aspetti di forte contrasto, con riferimento al mondo vegetale. In esso le piante guerriere (rappresentate con funzionali forme) sono agevolmente individuabili all’interno dei globi che fungono da garitte, ove appaiono collocate in schiere ordinate, pronte all’azione quali disciplinate combattenti. Tra i globi si apre un sentiero denominato terrorista in quanto scomposto e devastato corridoio di accesso alla zona oltre l’orizzonte, dove si stagliano contro il cielo, tra lividi chiarori, inquietanti figure di minaccia. Le ragioni del contendere non sono note. Dominano l’intimidazione e l’irrazionale volontà di nuocere senza discriminazione (estranee al buon senso e ad ogni idea di progresso), qui dipinte con condiscendente ironia quali espressioni di implicita immaturità
I MONDI RAPPRESENTATI I quadri raffigurano momenti di vita nel paesaggio dei pianeti (dell'immaginazione) Giò e Artù. Sono entrambi, in senso spirituale, pianeti più evoluti della Terra, caratterizzati da una materialità più "sottile" della nostra, da una fisicità meno pesante. Tale spiritualità non riguarda soltanto raffigurazioni evocanti figure umanoidi, ma si estende agli elementi della natura, alberi, vulcani, isole, che danno chiare manifestazioni di intelligenza autonoma. Il pianeta Giò è, in sede di evoluzione spirituale, pianeta di passaggio verso l'elevatissimo pianeta Artù. Non è dunque un pianeta cattivo contrapposto al pianeta Artù, buono. La sua inferiore evoluzione mi consente di ambientarvi temi, più specificatamente "chiaroscurali" come l'inquinamento (cui peraltro si pone prontamente rimedio con contenitori di rigenerazione) quartieri industriali (sufficientemente ecologici) ecc. Non vi sono guerre. Il quadro numero 1 "Guerra" è ambientato in un pianeta detto "terrico" (che evoca il nostro pianeta) mai più citato in seguito. Situazioni di forte contrasto si hanno solo tra entità di evoluzione inferiore: elementi della natura, montagne, isole, piante. Su Giò, infatti, tali entità, che noi conosciamo immerse nel sonno della materia o (forse) di uno psichismo elementare, si destano finalmente alla coscienza e, in questa iniziale fase di evoluzione, possono anche dar luogo a comportamenti ostili spingendosi sino alla guerra e al terrorismo, peraltro considerati, per l'immaturità implicita, con distaccata ironia. Il pianeta Artù per la sua alta evoluzione non illustra temi anche vagamente inquietanti, bensì aspetti evolutivi implicanti una certa rarefazione spirituale, necessariamente monocordi. Lì tutta la natura, in coerenza con la maggiore evoluzione dei "residenti", partecipa alle loro vicende esprimendo sensibilità ed empatia. Entrambi i pianeti si collocano oltre i confini della nostra realtà, in una dimensione che costituisce luogo di sopravvivenza e di approdo dopo il naufragio fisico; luogo ove continuare le esperienze evolutive, in accordo con gli esoterismi di molte religioni, ma altresì manifesto nel cristianesimo: "nella casa del Padre mio vi sono tante dimore".
In tal senso si può parlare per questa pittura di un carattere escatologico.
Scheda tecnica
- Orientamento
- Orizzontale
- Altezza
- 103
- Larghezza
- 160
- Anno
- 2001