107,7x164 cm. Olio su tela. 2009
Qui è illustrata la formazione di un paesaggio per effetto della “matrix”, cui fece esplicito riferimento Max Planck, il padre della fisica quantistica: un pensiero che abbraccia l’intero universo. Vi fa esplicito riferimento anche John Wheeler (fisico dell’università di Princeton), contemporaneo di Einstein, il quale da avanzato l’idea di un universo partecipativo: concepito come un gigantesco computer della coscienza, di cui faremmo parte, e che controlleremmo con le nostre idee, emozioni e volontà. L’universo avrebbe carattere olografico, presentando l’immagine di se stesso nella tonalità ed in ogni più minuta sua parte. Nel quadro forze immaginative – cui l’oggetto stesso del pensiero partecipa – danno luogo alla formazione del paesaggio. Questo viene pertanto ad assumere il duplice ruolo dell’oggetto dell’azione e del suo autore, quale parte creativa di un pensiero più vasto.
I MONDI RAPPRESENTATI I quadri raffigurano momenti di vita nel paesaggio dei pianeti (dell'immaginazione) Giò e Artù. Sono entrambi, in senso spirituale, pianeti più evoluti della Terra, caratterizzati da una materialità più "sottile" della nostra, da una fisicità meno pesante. Tale spiritualità non riguarda soltanto raffigurazioni evocanti figure umanoidi, ma si estende agli elementi della natura, alberi, vulcani, isole, che danno chiare manifestazioni di intelligenza autonoma. Il pianeta Giò è, in sede di evoluzione spirituale, pianeta di passaggio verso l'elevatissimo pianeta Artù. Non è dunque un pianeta cattivo contrapposto al pianeta Artù, buono. La sua inferiore evoluzione mi consente di ambientarvi temi, più specificatamente "chiaroscurali" come l'inquinamento (cui peraltro si pone prontamente rimedio con contenitori di rigenerazione) quartieri industriali (sufficientemente ecologici) ecc. Non vi sono guerre. Il quadro numero 1 "Guerra" è ambientato in un pianeta detto "terrico" (che evoca il nostro pianeta) mai più citato in seguito. Situazioni di forte contrasto si hanno solo tra entità di evoluzione inferiore: elementi della natura, montagne, isole, piante. Su Giò, infatti, tali entità, che noi conosciamo immerse nel sonno della materia o (forse) di uno psichismo elementare, si destano finalmente alla coscienza e, in questa iniziale fase di evoluzione, possono anche dar luogo a comportamenti ostili spingendosi sino alla guerra e al terrorismo, peraltro considerati, per l'immaturità implicita, con distaccata ironia. Il pianeta Artù per la sua alta evoluzione non illustra temi anche vagamente inquietanti, bensì aspetti evolutivi implicanti una certa rarefazione spirituale, necessariamente monocordi. Lì tutta la natura, in coerenza con la maggiore evoluzione dei "residenti", partecipa alle loro vicende esprimendo sensibilità ed empatia. Entrambi i pianeti si collocano oltre i confini della nostra realtà, in una dimensione che costituisce luogo di sopravvivenza e di approdo dopo il naufragio fisico; luogo ove continuare le esperienze evolutive, in accordo con gli esoterismi di molte religioni, ma altresì manifesto nel cristianesimo: "nella casa del Padre mio vi sono tante dimore".
In tal senso si può parlare per questa pittura di un carattere escatologico.
Scheda tecnica
- Orientamento
- Orizzontale
- Altezza
- 164
- Larghezza
- 107,7
- Anno
- 2009