109x120 cm. Olio su tela. 1996
Al centro del quadro c’è l’albero di grandi dimensioni (se commisurato alle piccole piante di normali proporzioni artusiane che stanno alla base), con fiore di energia che occupa l’intera parte superiore dell’albero. E’ una pianta di materialità più sottile delle piante terrestri (come ogni forma vivente sul pianeta Giò, compreso il pianeta stesso) ed il fiore rappresenta e sottolinea questo aspetto, rivolgendosi in vera e propria energia. Le altre forme rappresentate sul quadro subiscono una sorta di “influenza energetica” (in senso positivo), di scossa che è evolutiva e ascensionale. Nella parte alta si può vedere una forma d’occhio che esprime simbolicamente l’“osservazione” da parte del cosmo, una presenza cosmica intelligente di cui il quadro intende sottolineare il valore vitalizzante e l’inerenza al tutto. Le ultime scoperte e conseguenti teorie della fisica quantistica alludono ad un carattere che potremmo chiamare olografico dell’universo, in quanto ogni più minuta parte riprodurrebbe l’intero (universo), in un reciproco totale collegamento.
I MONDI RAPPRESENTATI I quadri raffigurano momenti di vita nel paesaggio dei pianeti (dell'immaginazione) Giò e Artù. Sono entrambi, in senso spirituale, pianeti più evoluti della Terra, caratterizzati da una materialità più "sottile" della nostra, da una fisicità meno pesante. Tale spiritualità non riguarda soltanto raffigurazioni evocanti figure umanoidi, ma si estende agli elementi della natura, alberi, vulcani, isole, che danno chiare manifestazioni di intelligenza autonoma. Il pianeta Giò è, in sede di evoluzione spirituale, pianeta di passaggio verso l'elevatissimo pianeta Artù. Non è dunque un pianeta cattivo contrapposto al pianeta Artù, buono. La sua inferiore evoluzione mi consente di ambientarvi temi, più specificatamente "chiaroscurali" come l'inquinamento (cui peraltro si pone prontamente rimedio con contenitori di rigenerazione) quartieri industriali (sufficientemente ecologici) ecc. Non vi sono guerre. Il quadro numero 1 "Guerra" è ambientato in un pianeta detto "terrico" (che evoca il nostro pianeta) mai più citato in seguito. Situazioni di forte contrasto si hanno solo tra entità di evoluzione inferiore: elementi della natura, montagne, isole, piante. Su Giò, infatti, tali entità, che noi conosciamo immerse nel sonno della materia o (forse) di uno psichismo elementare, si destano finalmente alla coscienza e, in questa iniziale fase di evoluzione, possono anche dar luogo a comportamenti ostili spingendosi sino alla guerra e al terrorismo, peraltro considerati, per l'immaturità implicita, con distaccata ironia. Il pianeta Artù per la sua alta evoluzione non illustra temi anche vagamente inquietanti, bensì aspetti evolutivi implicanti una certa rarefazione spirituale, necessariamente monocordi. Lì tutta la natura, in coerenza con la maggiore evoluzione dei "residenti", partecipa alle loro vicende esprimendo sensibilità ed empatia. Entrambi i pianeti si collocano oltre i confini della nostra realtà, in una dimensione che costituisce luogo di sopravvivenza e di approdo dopo il naufragio fisico; luogo ove continuare le esperienze evolutive, in accordo con gli esoterismi di molte religioni, ma altresì manifesto nel cristianesimo: "nella casa del Padre mio vi sono tante dimore".
In tal senso si può parlare per questa pittura di un carattere escatologico.
Scheda tecnica
- Orientamento
- Orizzontale
- Altezza
- 109
- Larghezza
- 120
- Anno
- 1996