“Vertigini e vibrazioni del XXI secolo” a Melpignano: il ritmo della cultura salentina
La vernice di “Vertigini e vibrazioni del XXI secolo” si terrà alle 18.30 di venerdì 4 agosto al Palazzo Marchesale di Melpignano (poco lontano dalla chiesa della Vergine del Carmelo con annesso ex convento degli Agostiniani, sul cui piazzale ogni anno si festeggia con il concertone la Notte della Taranta). Un palazzo imponente nella sua grandezza, che evoca la maestosità di un castello. E l’impressione non si allontana più di tanto dalla realtà.
Credit: Archivio Comunale – Raffaele Puce
Il Palazzo Marchesale Castriota
Edificato nel 1636 per volere di Giorgio Castriota-Scanderbeg, il palazzo sorge sui resti di un antico castello. Ne rimangono ben visibili i camminamenti di ronda che corrono perimetralmente lungo tutto il giardino retrostante, le torri di vedetta (due cilindriche e una a pianta quadrangolare) e le garitte per gli armigeri. E rimane ben visibile anche l’iscrizione che corre lungo tutta la facciata, nella parte alta, a ricordare il lignaggio dei proprietari.
Progettato dall’architetto Francesco Manuli, il palazzo presenta alcune soluzioni architettoniche vicine al gusto rinascimentale. L’intero complesso, sobrio ed elegante, completo di maniero e giardino, è a pianta quadrangolare e colpisce immediatamente il visitatore. La facciata è ornata da un portone imponente incastonato tra due eleganti colonne che sostengono un elegante balcone.
Credit: Archivio Comunale – Raffaele Puce
Una particolarità: le finestre incorniciate, decorate da lunette o timpani, aumentano la distanza tra loro mano a mano che si allontanano dal centro, dando così l’illusione ottica di trovarsi di fronte a una struttura molto più grande rispetto alle sue reali dimensioni.
Sviluppato su due piani, il piano terra e quello nobile, il palazzo vede nella sua parte interna un giardino con logge in pietra leccese e una fontana centrale a dei viali disegnati a scacchiera. Ad arricchire la preziosa cornice, un pergolato e delle panche in pietra su cui sostare.
Credit: Archivio Comunale – Raffaele Puce
Le particolarità
Attorno al palazzo si sviluppano delle attività produttive, ma anche al suo interno, dove, nel sottosuolo di una struttura, è presente un antico frantoio. Melpignano, così come tutto il Salento, produceva infatti l’olio lampante destinato a metà delle corti europee.
E che dire del pavimento restaurato? Un ricordo rimasto intatto nei secoli, così come la prigione, dove i prigioni hanno lasciato dei graffiti. Tra questi si trova anche San Giorgio, a cui la città è devotissima.
Guerra e arte
Cinto da torri e dalla muraglia, dalla quale si gode di una vista spettacolare, il palazzo aveva una chiara funzione difensiva. All’epoca il Salento era infatti attaccato dai Turchi. Eppure per un tempo ha anche ospitato una ricca pinacoteca (ora trasferita a Molfetta), con dipinti del Veronese, del Domenichino, del Tintoretto, del Giaquinto e di altri pittori salentini dell’epoca.
Ma la passione per l’arte permane ed è per questo che siamo orgogliosi che la mostra “Vertigini e vibrazioni del XXI secolo” venga ospitata qui dal 4 al 24 agosto con il patrocinio del comune di Melpignano e della provincia di Lecce – Salento d’Amare.
Credit: Archivio Comunale – Raffaele Puce
Immersi in quest’atmosfera, entreremo nel merito della cultura salentina, esploreremo il nesso della Taranta, il cui festival si svolge proprio nei giorni della rassegna, con le opere in esposizione. A introdurci nell’argomento, molti ospiti che si alterneranno nella serata del 4 agosto: il sindaco di Melpignano Valentina Avantaggiato, la direttrice di Patty’s Art Gallery Patrizia Stefani,lo scrittore Ferdinando Scavran e i professori e filosofi Paolo Protopapa e Anna Stomeo, l’attore Gabriele Bernardi e la musicista e cantante jazz Dionisia Cassiano.
Vibrazioni
Nel precedente articolo avevamo promesso di parlarvi dell’altra faccia di questa mostra: le vibrazioni. Un po’ lo intuiamo: le vibrazioni arrivano dal contesto locale, dalla musica travolgente della pizzica al ritmo lento e costante del tempo e del sole sulla pietra leccese. Ma questi impulsi, cosa hanno a che fare con l’intento della mostra? Che tipo di vibrazioni verranno messe in luce?
Sono quelle del presente, che non possono fare a meno di guardare al passato per tentare di sopravvivere al futuro. L’arte si fa faro e portavoce coraggiosa di queste istanze, calibrando con leggerezza e ispirazione il messaggio.
Un recente incontro presso l’associazione culturale teatrale di Anna Stomeo e Paolo Protopapa
Come spiegano i professori Stomeo e Protopapa nell’introduzione al catalogo della mostra, queste “Vibrazioni” sono “i richiami remoti di una civiltà arcaica che affiora ai confini del postmoderno, come richiamo ancestrale e come ‘nostalgia del futuro’; due esigenze che solo l’Arte sa e può tenere insieme”.
Non resta quindi che segnarsi il vernissage per cogliere vertigini e vibrazioni di una mostra d’arte con una settantina di opere di artisti contemporanei, tutti felici interpreti di un’arte che non si arrende, ma con il tempo testimonia e muta, viaggia a un ritmo creativo e sempre positivo.
Vi aspettiamo quindi la sera di venerdì 4 agosto per parlarvene, mostrarvi le opere in esposizione e brindare assieme con il Gelso Regina di Menhir Salento, sponsor dell’evento.