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Giulia Quaranta Provenzano - GQP

Pubblicato il4 Anni fa

Giulia Quaranta Provenzano con ogni probabilità prima ancora di essere un’attenta fotografa d’arte, per innata inclinazione è già da bambina un’instancabile ed interrogante pensatrice, un’assetata ed impegnata curiosa esploratrice di mondi reali per giungere a quelli invisibili sentiti, da lei, assai più interessanti. Trasposto ciò in fotografia le sue tele sono pura ed intensa poesia e, non a caso, è lo stesso prof. Vittorio Sgarbi ad aver scritto delle opere della giovane – con sovente soggetto la natura <<È quasi una supernatura, rappresentata per eccesso di definizione, quella che fa da protagonista nelle fotografie di Giulia Quaranta Provenzano. Che la si colga nel nitore cristallino di una giornata assolata, nell’incombere di un tramonto rosato o nell’atarassica sospensione di un mare di notte, è una natura impeccabile che afferma esplicitamente la propria autosufficienza nei confronti dell’umano al quale si ripropone come oggetto di inesauribile ammirazione e risposta sempre a disposizione per la soluzione di molti dei suoi problemi più impellenti. Nessuna salvezza possibile al di fuori di essa>>. È poi la Quaranta Provenzano, creativa realizzatrice di non pochi still life, ad aver affermato spesso di reputare il tempo soltanto una convenzione, mentre quanto davvero l’affascina è travalicarlo attraverso le emozioni che sono le uniche a poter raccontare e far conoscere qualsiasi storia. Ed è così che chi osserva gli scatti di Giulia non può non venir rapito dalla travolgente sperimentazione, nel continuo scandagliare dell’animo umano, di una beltà irripetibile ad interiore specchio d’immaginifico. Ugualmente che nelle sue fotografie d’arte, anche nella miriade dei suoi ovunque premiati componimenti poetici (editi a partire dal 2015 con il Centro Editoriale Imperiese CEI ma altresì con Aletti Editore, Pegasus Edition e l’associazione culturale Articoli Liberi), Giulia Quaranta Provenzano è delicata e però al contempo forte e tenace quale l’anima di chi per lunghi tratti d’esistenza si trova ad abbandonarsi alle difficoltà del quotidiano – eppure che, con una segreta dolcezza, non demorde nel cercare di superare ostacoli perché crede che le cose più belle ed impensabili si verifichino nell’istintuale energia pulsante, di resiliente speranza.  Infine, per l’appunto, nel marzo 2019 l’imperiese di nascita si incontra-scontra con il noto attore Giuseppe Morrone ed è allora che quell’iceberg che è la sua apparenza inizia a sciogliersi. Giulia comincia a comprendere che la perfezione ricercata da ventinove anni è invece il più vorace dei limiti e che se non si lascia respirare il cuore null’altro eccetto un’inutile fame di crescere sarà causa di cattive abitudini ad intossicare. Impossibile, dunque, essere autentici comunicativi ossia Artisti con la -A maiuscola se non si è liberi nell’interiorità.

Emersa codesta consapevolezza che la direzione giusta non è quella priva di incertezze, piuttosto quella che non si rimpiange di aver imboccato pur essendo dura, la Quaranta Provenzano non riesce a persistere ad oltranza nel fingere d’ignorare la responsabilità della propria infelicità e che ciò che non è successo in una vita può avvenire in un istante: prova presto, d’improvviso, il profondo desiderio di immortalare colui che l’ha fatta rinascere. Vengono dunque alla luce le fotografie d’arte “C’est la vie”, “Dimmi dove e quando” e “Gioco di sguardi” esposte alla Biennale di Milano 2019 nella cui occasione Giulia riceve uno spontaneo, sincero ed avvolgente abbraccio dal citato Vittorio Sgarbi – di certo accortosi della sua passionale sensibilità umana ed invero, quindi, oltre misura artistica.   

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