Manuela Andreoli - Articoli d'Autore
Pubblicato il4 Anni fa
Manuela Andreoli è un’artista vulcanica tant’è che, oltre ad essere autrice di opere su tela, crea oggetti vari per arredo e non solo: ne sono un esempio le raffinate tazzine e piattini in ceramica, gli eleganti bicchieri in vetro e gli specchi montati su strutture in legno dipinto quale cornice, ma anche i fini e personalizzabili bigliettini augurali. Il tutto nel suo inconfondibile stile caratterizzato dall’uso di pochi colori – specie il bianco, il nero e il rosso – per esprimere sensazioni ed emozioni più spesso arginate dietro le comuni maschere del quotidiano.
La creativa lombarda dal 2000 svolge una costante indagine che all’inizio mossa dall’osservazione del visibile naturale, per giungere all’essenziale invisibile interiore, oggi è piuttosto un’opposta riflessione e connessione intima per tentare almeno di sfiorare alcune percezioni dell’universale – alla ricerca d’un principio unico ed assoluto che sin da giovanissima ha sempre stimolato la sua espressività proiettata in apparenza unicamente all’astratto, senza eccezioni. Sembra quasi – e non a caso Manuela lo ha sovente affermato – che voglia andare oltre il temporale e spaziale osservabile ed udibile, per giungere ad una esaustività priva di coordinate relative.
Ed è così che nel 2018 nascono i quadri della Personale “Città che girano”, esposti altresì nel contesto di Art Basel all’International Art Exhibition Miami meets Milano – sebbene già nel 2009 l’Andreoli realizzò alcuni dipinti che si potevano ruotare e capovolgere giacché per la sopraddetta “L’arte è movimento, fisico e spirituale”.
È la stessa Manuela Andreoli ad aver spiegato, a tal proposito, il suo punto di vista e cioè <<Ognuno di noi vede, ogni cosa, in modo diverso da chi forse è lontano o vicino a sé. Persino un’opera d’arte quindi può arrivare all’osservatore in maniera differente in base allo stato d’animo, di questi, in un certo frangente piuttosto che in un altro. Da ciò, da codesto credo, gli studi da me condotti negli ultimi anni>>.
Elaborati che la pittrice ha voluto minimal, benché essi siano eredi di una storia e siano frutto di profonda meditazione. Tele, tazzine, piattini, bicchieri, specchi e cornici dunque a narrare un vissuto, quello appunto di Manuela, la quale però desidera il racconto continui ad impreziosirsi negli occhi e nel cuore di coloro che vi si porranno di fronte, in qualunque parte del mondo.
Tazzine dai colori decisi quelle della collezione Momenti, figlie della passione della valsoldese per la cucina. Ella ama infatti i brevi e non di meno intensi attimi di pausa caffè in solitudine o condivisi con gli affetti, istanti che permettono “di ripartire con una marcia in più, ed affrontare le numerose sfide che l’attuale vita frenetica purtroppo presenta a ciascuno, ogni giorno”. Momenti salvifici per l’Andreoli, in cui basta davvero poco per stare bene, per addolcire la giornata.
Dal febbraio 2008 invece al via la collezione SpecchiArte, lunga serie di pezzi esclusivi ed inimitabili, cadauno con una propria peculiarità distintiva seppure tutti semplici e adatti non soltanto a gallerie, locali per la ristorazione ed hotel quanto a ingressi, toilette e camere da letto di case moderne ed antiche.
Biglietti artistici infine che, nonostante l’era della tecnologia, non sono mai fuori moda e rimangono la più attenta testimonianza tangibile d’amicizia ed amore. Ricercati e particolari bigliettini che mostrano sin dall’esterno l’importanza delle parole affidate loro ed immediati nel far trasparire ed intuire dall’istinto molto del contenuto che il mittente vuole condividere. Biglietti per eventi speciali come compleanni, matrimoni, comunioni e cresime le cui sfumature la donna non si esime dal lasciarle al committente, se è ciò che egli preferisce poiché ciascun essere umano ha un personale mondo interiore da colorare e donare all’altro nella convinzione, qual quella di Maya Angelou, abbracciata da Manuela Andreoli che l’esistenza non si misuri da quanti respiri si fanno, si misuri dai momenti che tolgono il fiato. La ricezione di un messaggio su carta uno di questi!
La creativa lombarda dal 2000 svolge una costante indagine che all’inizio mossa dall’osservazione del visibile naturale, per giungere all’essenziale invisibile interiore, oggi è piuttosto un’opposta riflessione e connessione intima per tentare almeno di sfiorare alcune percezioni dell’universale – alla ricerca d’un principio unico ed assoluto che sin da giovanissima ha sempre stimolato la sua espressività proiettata in apparenza unicamente all’astratto, senza eccezioni. Sembra quasi – e non a caso Manuela lo ha sovente affermato – che voglia andare oltre il temporale e spaziale osservabile ed udibile, per giungere ad una esaustività priva di coordinate relative.
Ed è così che nel 2018 nascono i quadri della Personale “Città che girano”, esposti altresì nel contesto di Art Basel all’International Art Exhibition Miami meets Milano – sebbene già nel 2009 l’Andreoli realizzò alcuni dipinti che si potevano ruotare e capovolgere giacché per la sopraddetta “L’arte è movimento, fisico e spirituale”.
È la stessa Manuela Andreoli ad aver spiegato, a tal proposito, il suo punto di vista e cioè <<Ognuno di noi vede, ogni cosa, in modo diverso da chi forse è lontano o vicino a sé. Persino un’opera d’arte quindi può arrivare all’osservatore in maniera differente in base allo stato d’animo, di questi, in un certo frangente piuttosto che in un altro. Da ciò, da codesto credo, gli studi da me condotti negli ultimi anni>>.
Elaborati che la pittrice ha voluto minimal, benché essi siano eredi di una storia e siano frutto di profonda meditazione. Tele, tazzine, piattini, bicchieri, specchi e cornici dunque a narrare un vissuto, quello appunto di Manuela, la quale però desidera il racconto continui ad impreziosirsi negli occhi e nel cuore di coloro che vi si porranno di fronte, in qualunque parte del mondo.
Tazzine dai colori decisi quelle della collezione Momenti, figlie della passione della valsoldese per la cucina. Ella ama infatti i brevi e non di meno intensi attimi di pausa caffè in solitudine o condivisi con gli affetti, istanti che permettono “di ripartire con una marcia in più, ed affrontare le numerose sfide che l’attuale vita frenetica purtroppo presenta a ciascuno, ogni giorno”. Momenti salvifici per l’Andreoli, in cui basta davvero poco per stare bene, per addolcire la giornata.
Dal febbraio 2008 invece al via la collezione SpecchiArte, lunga serie di pezzi esclusivi ed inimitabili, cadauno con una propria peculiarità distintiva seppure tutti semplici e adatti non soltanto a gallerie, locali per la ristorazione ed hotel quanto a ingressi, toilette e camere da letto di case moderne ed antiche.
Biglietti artistici infine che, nonostante l’era della tecnologia, non sono mai fuori moda e rimangono la più attenta testimonianza tangibile d’amicizia ed amore. Ricercati e particolari bigliettini che mostrano sin dall’esterno l’importanza delle parole affidate loro ed immediati nel far trasparire ed intuire dall’istinto molto del contenuto che il mittente vuole condividere. Biglietti per eventi speciali come compleanni, matrimoni, comunioni e cresime le cui sfumature la donna non si esime dal lasciarle al committente, se è ciò che egli preferisce poiché ciascun essere umano ha un personale mondo interiore da colorare e donare all’altro nella convinzione, qual quella di Maya Angelou, abbracciata da Manuela Andreoli che l’esistenza non si misuri da quanti respiri si fanno, si misuri dai momenti che tolgono il fiato. La ricezione di un messaggio su carta uno di questi!